Nel 2019, le start up innovative hanno superato le 10mila unità, registrando un incremento di quasi il 12% rispetto all’anno precedente, accompagnato da un aumento del fatturato di più del 46% e una produzione pari a 1,2 miliardi di euro; in crescita anche le Pmi innovative, che hanno superato la soglia delle 1.300 unità, il cui valore della produzione arriva a 4,1 miliardi di euro. La forza lavoro complessivamente coinvolta da start up e Pmi innovative conta ormai oltre 85mila unità (con un incremento rispetto al 2018 di poco meno del 26%), segno dell’affermazione di un vero e proprio patrimonio da tutelare e continuare a guidare nel suo percorso di nascita, crescita e consolidamento.
Elevato, tra le start up, l’utilizzo delle tecnologie 4.0
La maggior parte delle start up (quasi il 75%) opera nel comparto dei servizi alle imprese (in particolare servizi ICT), ma rilevante appare l’incidenza delle start up culturali e creative (pari al 37,7%) e delle imprese energetiche e green sul totale delle start up innovative (14,6%). Elevato risulta, inoltre, l’utilizzo delle tecnologie 4.0: il 43% delle start up innovative del settore dei servizi alle imprese ha dichiarato di operare con le tecnologie 4.0 (ICT, telecomunicazioni, intelligenza artificiale e green economy). Sono queste le principali evidenze emerse dalla relazione annuale del ministro dello Sviluppo Economico al Parlamento sulle start up e Pmi innovative, giunta alla sua sesta edizione; frutto dell’attività di monitoraggio curata dalla direzione generale per la Politica industriale, l’Innovazione e le Pmi del ministero dello Sviluppo economico.
Forte attitudine al digitale e allo smart working, flessibilità e velocità
Dai primi mesi del 2020, il nostro Paese si è trovato a dover affrontare una sfida inaspettata e senza precedenti. A dimostrazione dell’elevata capacità di resilienza e di adattamento, nel corso del 2020, malgrado la crisi, il numero di start up innovative iscritte alla sezione speciale del Registro delle imprese è continuato a crescere (+10,4%), superando, nel novembre 2020, la soglia delle 12mila unità. La resilienza di queste imprese è legata ai punti di forza che le caratterizzano: forte attitudine al digitale e allo smart working; velocità e flessibilità nel rispondere alle nuove esigenze; elevato livello di competenze tecniche e informatiche. La crisi, tuttavia, ha colpito gran parte del sistema produttivo e, pertanto, è stato fondamentale adottare misure anticongiunturali e, nel contempo, misure che sostenessero e stimolassero il rafforzamento dell’intero ecosistema dell’imprenditoria innovativa, su cui il Governo ha concentrato, a partire dal dicembre 2012, molte agevolazioni attraverso lo Start up Act.