
Al governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, che dal palco del Meeting di Rimini difendeva le ragioni dell’autonomia differenziata, risponde Marco Degli Angeli, consigliere regionale del Movimento 5 Stelle, che abbiamo intervistato al riguardo.
Nella riforma corretta dal M5s non c’è alcuna secessione dei ricchi dai poveri
«Il M5s ha sostenuto il referendum del 2017 e ha sempre ritenuto fondamentale partire dall’autonomia differenziata per rendere più efficiente l’intero sistema, partendo da risposte concrete da dare ai cittadini. L’autonomia si farà, ma non vogliamo forzature o fughe in avanti; servono massima serietà, prudenza e controllo nelle modalità di attribuzione delle 23 materie richieste dalla nostra Regione». Il presidente Fontana ha rimarcato che l’autonomia differenziata non toglierebbe risorse alle altre Regioni più svantaggiate. Che cosa ne pensa? «Sono d’accordo sul fatto che sia uno slogan falso: nella riforma non c’è alcuna secessione dei ricchi dai poveri. Il testo revisionato e corretto dal M5s non crea vantaggi al Nord a discapito del Sud, ma garantisce armonia nazionale e strumenti straordinari per progetti di rilancio territoriale. Affermare il contrario è un modo scorretto, che non approvo e che vuole solo avvelenare i rapporti tra le Regioni e il dibattito tra le forze politiche e i cittadini».
Quello dell’autonomia è uno dei 10 punti del M5s per un nuovo governo
Eppure, nella fase di dibattito sul tema dell’autonomia, tra i due ex alleati al governo del Paese è sembrato ci fossero evidenti contrasti. «Negli ultimi mesi di governo si sono fatti molti passi in avanti e non c’è stato alcun ostruzionismo da parte del mio gruppo politico, ma solo responsabilità. A conferma di quanto il tema sia per noi importante, sottolineo che è stato uno dei 10 punti fondamentali presentati al capo dello Stato Mattarella, durante le consultazioni di questi giorni per la formazione di un nuovo esecutivo. Per cui, rispedisco ai mittenti le critiche di attendismo arrivate al M5s. Come ho già detto, affrontare 23 materie richiede tempo e serietà; l’attenzione deve essere altissima e non si può essere approssimativi. A dimostrazione di quanto sia delicata la questione di passaggio di competenze, voglio ricordare l’impugnazione, da parte del Governo, della legge regionale n. 4 del 2019, recante “Modifiche e integrazioni alla legge regionale in materia di attività e servizi necroscopici, funebri e cimiteriali” .
La scelta di Salvini e il rischio di un ulteriore allungamento dei tempi
«Questo modo approssimativo di operare dell’assemblea lombarda, aggiunto al fatto che il Consiglio regionale non rispetta le norme in materia di formazione e sorveglianza sanitaria relativamente ai dipendenti, non può che spingermi a suggerire maggiore precisione e presidio al governatore Fontana. Esiste infatti il rischio che il regionalismo differenziato, applicato senza adeguati sistemi di monitoraggio e controllo, possa trasformare la nostra Regione in un organo fragile e imperfetto. Ora, comunque, per colpa della folle scelta politica di Salvini di staccare la spina al governo gialloverde, corriamo il rischio di allungare ulteriormente i tempi. Spero che chi di dovere faccia sentire la sua voce nei confronti del suo leader che, dopo aver rallentato il processo, è pronto a riabbracciare Fi e FdI, da sempre contrari all’autonomia differenziata e che hanno fatto del centralismo e dell’assistenzialismo il loro modello politico istituzionale».


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