
Finalmente il territorio può contare su un progetto definitivo per quanto riguarda l’autostrada Cremona-Mantova, progetto ultradecennale, per il quale i rappresentanti istituzionali e le categorie economiche della provincia di Cremona hanno chiesto a più riprese le risorse necessarie a Regione Lombardia e Governo. Se poi il progetto si concretizzerà in una vera autostrada, non soltanto sulla carta, non è ancora dato sapere, anche perché l’ipotesi alternativa di una riqualificazione della statale già esistente non sembra essere del tutto tramontata.
Il progetto è stato consegnato in Regione per l’analisi della sua sostenibilità
Di certo, quanto illustrato oggi, a Cremona, nella sede di Stradivaria, la società concessionaria dell’infrastruttura, è un primo passo fondamentale. A illustrare alla stampa il progetto c’erano i vertici di Stradivaria: il presidente, Carlo Vezzini; i menbri del cda e del comitato esecutivo, Davide Viola e Francesco Acerbi, e Massimo Ottelli, il presidente di Centro Padane Spa, che di Stradivaria detiene il 59% del capitale. «Siamo orgogliosi», ha esordito il presidente Vezzini, «di essere riusciti a consegnare il progetto prima dei termini previsti da Aria, la società concedente facente capo a Regione Lombardia, che scadevano proprio oggi (31 agosto n.d.r.). Ci siamo riusciti nonostante i margini di tempo ristretti, grazie a un importante gioco di squadra da parte di tutti i soci. Ora, Aria si occuperà dell’analisi della sostenibilità economico-finanziaria del progetto».
Il progetto garantisce il minor impatto ambientale possibile
L’infrastruttura prevede 52,8 chilometri circa di nuova realizzazione, un tracciato che, rispetto all’ipotesi precedente, risalente al 2014, garantisce un consumo inferiore di suolo, andando a inglobare anche 5 chilometri dell’attuale tangenziale in territorio mantovano. Si è fatto tesoro, infatti, delle osservazioni sull’impatto ambientale avanzate nel frattempo. Non solo: lo studio tiene conto anche del raddoppio della linea ferroviaria Codogno-Cremona-Mantova, tant’è vero che prevede l’eliminazione di gran parte dei passaggi a livello che interessano il tracciato. L’autostrada avrà otto uscite (a Pieve San Giacomo, Piadena, Marcaria, Castellucchio, innesto statale 10, SS 420, SP 29, SS 62); presenterà una stazione di rifornimento, una per ogni senso di marcia, e quattro centri servizi. Il costo complessivo dell’opera ammonta a oltre 883 milioni di euro, il 18,4% in meno rispetto a quanto preventivato inizialmente.
La risposta della Regione è attesa nei prossimi mesi
Il progetto, come sottolineato dai relatori, è stato validato per quanto riguarda la correttezza delle cifre presentate e si fa forza anche di un’analisi costi-benefici della realizzazione, che prevede 4,62 miliardi di euro di benefici, contro 1,16 miliardi di costi complessivi. Qualora il progetto andasse in porto, vale a dire qualora venisse approvato dalla società concedente e superasse anche lo scoglio della successiva Conferenza dei servizi, che deve essere convocata da Regione Lombardia, la realizzazione dell’autostrada dovrebbe avvenire nei prossimi cinque o sei anni. Una risposta in questo senso è attesa nei prossimi mesi. A complicare la situazione è l’incertezza relativa al tratto di autostrada TiBre, che interesserebbe la Cremona-Mantova per 8,5 chilometri, anche se al riguardo un progetto c’è già e Regione Lombardia avrebbe fornito rassicurazioni in merito. A dirla tutta non si tratta dell’unica incognita, come dicevamo all’inizio: si deve aggiungere anche un terzo attore, lo Stato, cui spetta, in sede di Conferenza Stato-Regioni, la parola definitiva sulla cantierabilità del progetto entro tempi ragionevoli.

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