Nel 2017, L’Istat stima che la spesa per ricerca e sviluppo dell’insieme dei settori istituzionali (imprese, istituzioni pubbliche, istituzioni private non profit e università) ammonti a quasi 23,8 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente, la spesa registra quindi un incremento del 2,7% e incide per l’1,38% sul Pil, registrando un lieve incremento (+0,01%) rispetto all’anno precedente. Il solo settore privato (imprese e istituzioni non profit) spende in R&S 15,2 miliardi di euro, di cui la quasi totalità (14,8 miliardi) è sostenuta dalle imprese. Le università spendono 5,6 miliardi di euro; le istituzioni pubbliche 2,9 miliardi.
Le previsioni confermano un ulteriore aumento per il 2018 e per il 2019
Per il 2018, i dati preliminari indicano un aumento della spesa complessiva per R&S tanto delle imprese quanto delle istituzioni pubbliche e private non profit (non sono ancora disponibili i dati sulle università). Nel dettaglio, la spesa cresce del 6,2% per le istituzioni private non profit, del 6% per le istituzioni pubbliche e del 2,8%per le imprese. Le previsioni fornite da imprese e istituzioni confermano per il 2019 un ulteriore aumento della spesa in R&S, rispetto al 2018: istituzioni private non profit +5,7%; istituzioni pubbliche +2,7% e imprese +0,8%.
Oltre i due terzi della spesa in R&S concentrata in cinque regioni
Nel 2017, la classifica delle regioni che spendono di più in ricerca e sviluppo resta stabile, rispetto all’anno precedente. Il 68,1% della spesa totale (68% nel 2016), pari a 16,2 miliardi di euro, è concentrato in cinque regioni (Lombardia, Lazio, Emilia-Romagna, Piemonte e Veneto). Con riferimento al settore delle imprese, tale quota supera il 75% (76,1% nel 2016).

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