
«I miei principali obiettivi sono e rimangono quelli del buon andamento della Provincia e della tutela degli interessi del territorio, per questo mi dimetto». Così dichiara il presidente della Provincia di Cremona, Paolo Mirko Signoroni. «Questa scelta, molto ponderata, avviene anche a tutela della serenità e della piena operatività del Consiglio provinciale. Mi dimetto, quindi, dalla carica di presidente ancor prima del pronunciamento del Tribunale di Cremona, a seguito del ricorso presentato, di cui ho appreso solo dalla stampa e che potrebbe paralizzare l’ente per mesi».
Nelle ultime settimane pareri tecnici divergenti sulla ineleggibilità
«Avevo dato la mia disponibilità per la candidatura con entusiasmo e immediatezza e in quei frangenti, piuttosto concitati, non abbiamo considerato la circostanza della mia carica nel cda dell'Ato (l'Ambito Territoriale Ottimale), ancorché specificata nel CV allegato alla candidatura. Anche perché la carica era comunque legata al mandato dell'allora presidente della Provincia, Davide Viola, ed era in ogni caso in scadenza. Ciò non di meno questa circostanza sembra deporre per la condizione di ineleggibilità della mia persona. Dico "sembra", perché in realtà in queste settimane ho raccolto pareri tecnici differenti, talvolta veramente agli antipodi tra loro».
La disponibilità a ricandidarsi alle prossime elezioni provinciali
«Lo spirito che mi ha portato a questa decisione è coerente e in linea con la volontà di mettermi al servizio dei Comuni e dei cittadini, per continuare l’opera di rilancio del nostro territorio e per accompagnare le sfide che ci aspettano, oggi più di prima. Spirito di servizio e volontà che, da parte mia, rimangono e che, per la fiducia e l’entusiasmo raccolto, mi portano a rinnovare ulteriormente la disponibilità al servizio dei sindaci, dei consiglieri comunali e delle forze politiche che mi hanno sostenuto e che credo e spero mi sosterranno ancora».
«Infine, un ringraziamento particolare ai dipendenti, che mi hanno supportato in questo breve periodo, in cui ho potuto constatare la dedizione e la professionalità profusi a servizio dell’ente e della comunità locale».

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