«Prevedendo la maggiore parte degli stanziamenti, in tutto 500 miliardi, come trasferimenti a fondo perduto, il Recovery fund va nella direzione giusta e costituisce un importante cambio di paradigma in Europa, che apre opportunità irripetibili e mette il Governo italiano di fronte al bivio: restare incagliato nell’assistenzialismo, che finora ne ha segnato la disastrosa gestione economica dell’emergenza coronavirus, e far sprofondare il Paese in una crisi gravissima oppure presentarsi a Bruxelles con un piano convincente di riforme strutturali e investimenti per ottenere i fondi, attuando interventi in grado di far scattare la scintilla della ripartenza scommettendo su industria e infrastrutture strategiche». È quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, membro delle commissioni Industria e Trasporti, a seguito del dibattito di oggi, in plenaria, sul Recovery fund.
La manifattura che l’Europa ci invidia attende solo di essere sostenuta
«L’Italia è il Paese Ue che riceverà la quota maggiore e potrà attingere a 172 miliardi del Recovery fund», sottolinea Salini. «La domanda è: il Governo sarà capace di ottenere queste risorse? Le premesse sono pessime: un Esecutivo che dilapida nell’assistenzialismo 55 miliardi di extra debito e nicchia irresponsabilmente su 37 miliardi del Mes a tassi super convenienti e senza altre condizioni che investimenti nella sanità di cui abbiamo assoluto bisogno, è destinato a fallire l’obiettivo della ripresa. A meno che non cambi drasticamente rotta, dismettendo i panni dello statalismo reazionario e assistenzialista e attuando una massiccia semplificazione burocratica, una riforma convincente della giustizia e del mercato del lavoro; smettendola di ignorare drammaticamente l’enorme potenziale di crescita della proprie imprese, una manifattura di eccellenza, che in Europa ci invidiano e che attende solo di essere sostenuta e rilanciata per generare valore e posti di lavoro».

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