«La Commissione Ue deve attuare azioni più forti a difesa degli asset industriali strategici europei, in particolare dell’acciaio, alzando barriere e riducendo le importazioni extra Ue; si è verificato uno tsunami e non si può reagire somministrando un’aspirina». È quanto dichiara l’eurodeputato di Forza Italia, Massimiliano Salini, che oggi in commissione Industria è intervenuto al dibattito con il commissario al Mercato interno, Thierry Breton, in merito al Recovery fund. «Nei giorni scorsi ho inviato una lettera alla presidente Ursula Von der Leyen, chiedendo di intervenire potenziando la salvaguardia della nostra industria siderurgica, limitando drasticamente le importazioni di prodotti a basso costo da Paesi extra europei, che darebbero il colpo di grazia a un settore gravemente provato. Ho sottoposto la lettera ai colleghi eurodeputati, che l’hanno condivisa e sottoscritta, arrivando a 104 firme: un’adesione importante e trasversale che conferma la gravità della situazione e la necessità di agire».
Preservare le aziende dai tentativi di acquisto cinesi
«Oggi, il presidente del gruppo Ppe, Manfred Weber, ha chiesto giustamente alla vice presidente della Commissione, Margrethe Vestager,di vietare temporaneamente le acquisizioni straniere di imprese Ue, preservandole dai tentativi delle aziende di Stato cinesi di approfittare della crisi per acquisire i nostri gioielli tecnologici e infrastrutturali. Il Parlamento Ue si sta mostrando vigile, moltiplicando la pressione sulle altre istituzioni di Bruxelles per potenziare la reazione alla recessione economica. Ci aspettiamo risposte immediate ed efficaci: la Commissione deve liberarsi dalle liturgie burocratiche degli ultimi mesi e reagire con maggiore rapidità».

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