Nel secondo trimestre 2020, l’input di lavoro subisce un’eccezionale diminuzione, sia sotto il profilo congiunturale (-11,8%) sia su base annua (-17%), come conseguenza della riduzione delle ore lavorate a seguito delle notevoli perturbazioni indotte dall’emergenza sanitaria. L’andamento del quadro occupazionale si è sviluppato in una fase di forte flessione dei livelli di attività economica, con il Pil che nell’ultimo trimestre segna una diminuzione congiunturale del 12,8%.
In calo sia l’occupazione dipendente sia le posizioni lavorative
In questo contesto, l’insieme dei dati provenienti dalle diverse fonti consente di evidenziare i seguenti aspetti: a livello congiunturale, dopo la crescita ininterrotta dal 2015, diminuisce l’occupazione dipendente, in termini sia di occupati (-2,1%) sia di posizioni lavorative (-3,9%). Tra le posizioni lavorative dei dipendenti del settore privato extra-agricolo, il calo congiunturale si registra nell’industria in senso stretto (-0,9%, -35 mila posizioni), nelle costruzioni (-0,8%, -7mila posizioni) e, soprattutto, nei servizi (-5,5%, -462mila posizioni). Nel secondo trimestre 2020, le attivazioni sono state 1 milione e 548mila e le cessazioni 1 milione e 884mila, entrambe in forte calo in confronto al trimestre precedente (-39,5% e -24,4%, rispettivamente).
Continua a diminuire anche il lavoro indipendente
Anche a livello tendenziale l’occupazione dipendente subisce una consistente riduzione, in termini sia di occupati (-3,4%) sia di posizioni lavorative, riferite ai settori dell’industria e dei servizi (-4%). Pure il lavoro indipendente continua a diminuire, sia in termini congiunturali (-101mila occupati, -1,9%) sia su base annua (-219mila occupati, -4,1%). Il calo tendenziale dell’occupazione (-841mila unità, -3,6%) si associa alla diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-647mila) e alla forte crescita degli inattivi (+1 milione e 310mila).

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