Scuola, trasporti e nuove scansioni degli orari lavorativi, che permettano ai cittadini e alle famiglie di muoversi in sicurezza. Questi i tre temi su cui si è concentrato l'intervento del governatore di Regione Lombardia, Attilio Fontana, agli Stati generali del Patto per lo Sviluppo regionale, a cui hanno preso parte associazioni di categoria, sindacati e rappresentanti delle forze economiche, che hanno espresso una sostanziale condivisione delle linee guida contenute nel Documento di economia e finanza della Regione. «Superata la fase più drammatica», ha detto il presidente Fontana, «Il compito e l'ambizione che ci muovono sono quelle di iniziare a guardare alla Lombardia del 2050».
Oltre 300 milioni di euro di minori entrate
Durante gli Stati generali, è emerso che Regione Lombardia ha previsto circa 320 milioni di euro di minori entrate in parte corrente. «Le Regioni non possono fare indebitamento sulla parte corrente. Se non ci sarà una compensazione da parte dello Stato», ha chiarito il presidente Fontana, «non saremo in grado di rispettare gli impegni presi col bilancio: politiche sociali, politiche per la formazione e l'istruzione, politiche per il lavoro, politiche per la cultura».
No a tentativi neocentralisti
«Autonomia, semplificazione, digitalizzazione», ha poi aggiunto sempre Fontana, «rappresentano i pilastri trasversali a tutte le politiche da mettere in campo. I governi regionali, più prossimi ai cittadini, al sistema produttivo, al mondo sanitario, hanno saputo interpretare le necessità e le urgenze legate all'affronto dell'emergenza, e sono perciò da valorizzare, rimandando al mittente le richieste di una revisione del Titolo V della Costituzione in chiave neocentralista». Su semplificazione e digitalizzazione, il governatore ha dichiarato che spinge per un cambio di passo: «Anche osando qualcosa di dirompente, che vada oltre gli schemi consueti. Processi più snelli e un accesso più facile ai servizi sono essenziali per velocizzare le azioni oggi necessarie per rispondere rapidamente e con efficacia ai bisogni dei cittadini e delle imprese».

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