«I 3 miliardi di euro per il piano straordinario di investimenti in Lombardia sono previsti a debito, utilizzando obbligazioni a seconda della convenienza e del tasso che il mercato offrirà. I "Lombard bond" saranno autorizzati in base alle effettive necessita’ di cassa, come farebbe un buon padre di famiglia». È quanto comunica in una nota stampa Regione Lombardia, in merito alla notizia che abbiamo riportato ieri riguardo alle risorse che il Pirellone ha deciso di stanziare per gli enti locali e le imprese impegnate nella riconversione. «È la seconda volta», prosegue la nota, «che la Lombardia potrebbe utilizzare questo strumento di finanziamento. Infatti, dopo la crisi dell’11 settembre 2001, la Regione, il 17 dicembre, decise un piano straordinario per le infrastrutture. Nonostante il programma prevedesse emissioni per 2 miliardi, l’efficiente gestione dei flussi di cassa consentì di ridurre l’esposizione a un solo miliardo».
Il debito lombardo si è già dimostrato attrattivo anche all'estero
Proprio in merito a quella prima emissione di “Lombard bond”, la nota regionale sottolinea: «Fu un vero e proprio successo. Nei primi mesi del 2002 arrivarono richieste di sottoscrizione superiori di oltre il 30% rispetto alle obbligazioni emesse. Fu la prima volta al mondo che un soggetto subordinato allo Stato ottenne una valutazione da parte delle principali agenzie di rating (Standard and Poor’s, Fitch, Moody’s) superiore a quella dello Stato stesso e l’emissione divenne un caso di studio. Le obbligazioni vennero acquistate da molti fondi di investimento, fra cui anche il fondo pensionistico degli insegnanti del Texas».

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