Come riferito da Confindustria in audizione al Senato nei giorni scorsi, la tenuta dell'occupazione, che dai primi dati disponibili conferma un impatto molto forte sui settori del turismo e dei servizi, continuerà a essere sostenuta nei prossimi mesi da due fattori: l'utilizzo dello smartworking, per quelle mansioni che non richiedono la presenza fisica del lavoratore nel luogo di lavoro e l'attivazione massiccia e repentina di strumenti di integrazione al reddito, come la Cassa integrazione. In merito allo smartworking, è stato evidenziato come l’attuale disciplina, derivante dal Dpcm del 26 aprile, andrebbe prorogata per poter dare il tempo necessario alle imprese di definire accordi individuali con i lavoratori.
Chiarezza in tema di contagio da Covid-19 come infortunio sul lavoro
Per quanto riguarda gli strumenti di integrazione al reddito, Confindustria ha suggerito di rafforzare la “diga” a difesa della nostra economia di fronte a situazioni di crisi, definendo fin d’ora il quadro delle prossime azioni. Non solo: almeno nella fase dell’auspicabile ripresa, l’auspicio di viale dell’Astronomia è che possano essere allentati i numerosi vincoli che caratterizzano l’utilizzo dei contratti flessibili (quelli a termine e della somministrazione a termine in primis), per consentire alle imprese di avvicinarsi per gradi ai livelli di produzione pre emergenza. Infine, sul tema del riconoscimento del contagio da Covid-19 come infortunio sul lavoro, la confederazione degli industriali ha ribadito la necessità di introdurre una norma che, escludendo l’obbligo di valutare i rischi, escluda anche la responsabilità civile e penale del datore di lavoro e della persona giuridica.

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