A gennaio, il fatturato dell’industria, al netto dei fattori stagionali, risultava in aumento del 5,3%, recuperando ampiamente il calo registrato a dicembre dello scorso anno (-2,8%). Dire “risultava” è d’obbligo, visto che in questa stima l’Istat non tiene ancora conto della crisi scoppiata all’inizio di marzo. Un risultato positivo così marcato non può che accentuare il rimpianto per la brusca frenata intercorsa nel frattempo e di cui non si conoscono ancora gli effetti sul sistema economico. Si trattava di un trend in crescita già da tre mesi, dal momento che in questo stesso arco di tempo l’indice complessivo è cresciuto dello 0,4%, rispetto alla media dei precedenti tre. Anche gli ordinativi registravano a gennaio incrementi congiunturali, su base sia mensile (+1,2%), sia trimestrale (+1,9%). Pure la dinamica congiunturale del fatturato rifletteva aumenti sostenuti su entrambi i mercati: +4,7% quello interno e +6,5% quello estero.
A gennaio anche l'export registrava una crescita complessiva
Dopo due mesi consecutivi di flessione, a gennaio 2020 anche l’export registrava una crescita congiunturale diffusa a tutti i raggruppamenti principali di industrie. Su base annua, l’aumento delle esportazioni di beni di consumo forniva un contributo positivo di oltre 1,6 punti percentuali all’incremento tendenziale dell’export. Per i prezzi all’import, invece, sempre nel mese di gennaio si registrava una diminuzione congiunturale (-0,4%). Su base annua, si rilevava un ulteriore lieve ridimensionamento della flessione.

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