Istat, ministero del Lavoro e delle Politiche sociali, Inps, Inail e Anpal hanno pubblicato oggi la nota trimestrale sulle tendenze dell’occupazione. Il tasso di occupazione destagionalizzato è pari al 59,2%, con una variazione nulla in confronto al trimestre precedente; questo dato si inserisce in una fase di ulteriore indebolimento della dinamica dell’attività economica che, nell’ultimo trimestre, segna una diminuzione congiunturale dello 0,3% del Pil. L’insieme dei dati provenienti dalle diverse fonti consente di evidenziare i seguenti aspetti:
Prosegue la crescita tendenziale dell’occupazione dipendente
La crescita tendenziale dell’occupazione dipendente prosegue sia in termini sia di occupati (+1,3%) sia di posizioni lavorative riferite ai settori dell’industria e dei servizi (+1,7%). L’aumento tendenziale delle posizioni lavorative dipendenti interessa le imprese di tutte le dimensioni, a eccezione di quelle con almeno 250 dipendenti. Anchein termini congiunturali la crescita dell’occupazione dipendente riguarda sia gli occupati (+0,2%) sia le posizioni (+0,4%). Il lavoro indipendente,invece,continua a diminuire sia in termini congiunturali(-28 mila occupati, -0,5%) sia su base annua (-24 mila occupati, -0,5%).
Anche le posizioni a tempo indeterminato sono in aumento
La crescita congiunturale delle posizioni lavorative dipendenti continua a riguardare le posizioni a tempo indeterminato(+95mila rispetto a +106 nel terzo, +130 mila nel secondo e +196 mila nel primo trimestre 2019) mentre quelle a tempo determinatotornano ad aumentare lievemente (+4mila) dopo tre trimestri di calo. Queste tendenze continuano a essere influenzate dal forte numero di trasformazioni a tempo indeterminato(+162mila). L’incidenza delle trasformazioni sul totale degli ingressi a tempo indeterminato sale dal 22,8% del terzo trimestre 2019 all’attuale 23,4%. Su base annua le posizioni lavorative a tempo indeterminato presentano un aumento (+523mila), più consistente rispetto ai tre trimestri precedenti (+521mila, +479mila e +412mila). La dinamica delle posizioni a tempo determinato risulta invece negativa (-139mila) per la quarta volta consecutiva.
Si registra un incremento del numero di occupati tra i 15 e i 34 anni
A questi dati si associa la diminuzione delle persone in cerca di lavoro (-237mila) edegli inattivi (-82mila). Tra i giovani di 15-34 anni, il numero di occupati e il relativo tasso mostrano infatti una nuova crescita, in termini congiunturali e soprattutto tendenziali. Rimane rilevante l’impatto dell’invecchiamento della popolazione, che contribuisce a spiegare la crescita del numero degli occupati ultracinquantenni. Dopo quasi sei anni di continua crescita, con la massima espansione nel 2018, nel quarto trimestre 2019 il numero dei lavoratori in somministrazione subisce un’ulteriore riduzione tendenziale, dopo quelle registrate nei tre precedenti trimestri del 2019, scendendo a 388mila unità (-17mila unità corrispondenti a un -4,1%).

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