E’ stato presentato oggi il rapporto “Laurea e imprenditorialità”, il primo studio sull’imprenditorialità dei laureati in Italia, curato da Consorzio Interuniversitario AlmaLaurea, Dipartimento di Scienze Aziendali dell’Università di Bologna e Unioncamere, che ha analizzato i dati, a livello individuale, di 2.891.980 laureati in atenei italiani tra il 2004-2018 e i dati, a livello aziendale, delle 236.362 imprese da loro fondate.
Il 7,1% dei laureati è fondatore di impresa
Dal rapporto emerge che il 7,1% dei laureati è fondatore di impresa (al momento della creazione di un’impresa possiede una quota di capitale e ricopre un ruolo imprenditoriale come amministratore, titolare o socio): complessivamente si tratta di 205.137 laureati; le imprese da loro fondate sono 236.362 e rappresentano il 3,9% del totale delle imprese presenti in Italia a settembre 2019.
Il sostegno delle Camere di commercio è decisivo per le Pmi
«Per fondare un'azienda serve certamente un'idea brillante e innovativa», sottolinea il segretario generale di Unioncamere, Giuseppe Tripoli, «ma servono anche le conoscenze per la realizzazione del business plan e le competenze di carattere manageriale sugli aspetti finanziari del fare impresa. Su questo piano intervengono le Camere di commercio, lavorando, insieme alle associazioni, al fianco degli aspiranti e neo imprenditori. Un sostegno decisivo, soprattutto per le imprese di minori dimensioni».

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