La CNA avverte: gli imprenditori del settore estetica e acconciatura non possono più reggere lo stop prolungato delle loro attività, chiuse dallo scorso 12 marzo. È di ieri la notizia del via libera dal Governo alle Regioni, perché da lunedì prossimo, 18 maggio, possano riaprire anche gli operatori di questo settore. «Chiediamo a Regione Lombardia di favorire la riapertura in sicurezza delle attività del settore», dichiara l’associazione di categoria, «sfruttando in modo propositivo la libertà concessa dal Governo e sostenendo l’attività di chi può offrire i trattamenti in sicurezza, per contrastare un abusivismo dilagante ed estremamente pericoloso per la salute delle persone».
50mila imprese sono a serio rischio chiusura
«Stiamo parlando della seconda categoria artigianale del nostro Paese - 135mila imprese del settore che danno lavoro a 260mila addetti -, radicata da sempre nel tessuto sociale, ancor prima che economico, delle nostre comunità. Il 90% di queste imprese è costituito da realtà con una media di due persone occupate e i costi fissi, ogni mese, oscillano tra i 2 e i 6mila euro. Quelle causate dalla pandemia in corso sono perdite enormi per delle realtà che proprio in questo periodo dell’anno concentrano buona parte del loro fatturato – 30/40% per l’acconciatura, 70% per l’estetica – e che non rientreranno per diversi mesi a pieno regime. A serio rischio di cessazione attività sono 50mila imprese, con i loro 100mila addetti». Gli aiuti ricevuti finora? «600 euro e la cassa integrazione, non ancora ricevuta da tutti e, per quanto riguarda invece il credito d’imposta per l’affitto dei locali, non è esteso agli artigiani con categoria catastale C/3».

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