Campanelli di allarme in Germania, a causa della frenata della propria economia, che si prospetta debole anche nel resto dell’anno. Il modello di crescita tedesco dipende fortemente dalla domanda estera, in quanto l’export è pari a quasi metà del Pil (mentre quello italiano a meno di un terzo), per cui la frenata del commercio mondiale non può che danneggiarlo.
L'export tedesco penalizzato dalle difficoltà dell'automotive
Già nell’ultimo anno, l'export tedesco è stato più debole di quello italiano, particolarmente penalizzato dalla caduta delle vendite nel settore automotive (il 19% del totale manifatturiero, contro l’8% italiano) ed esposto al rallentamento cinese e al rischio Brexit. Come sottolinea il Centro studi di Confindustria, occorre evitare, però, la Schadenfreude, cioè la soddisfazione per le difficoltà altrui:
L'industria italiana, soprattutto al Nord, è la più esposta ai contraccolpi
«La debolezza della Germania, primo partner commerciale e produttivo dell’Italia, si trasmette alle industrie italiane più integrate nelle catene globali del valore e alle regioni più dinamiche, soprattutto nel Nord Italia. Anche l'export italiano, perciò, appare destinato a frenare, a meno di un deciso miglioramento dello scenario internazionale».

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