Molto critico il giudizio di CNA sul pacchetto di misure per il credito contenuto nel decreto Liquidità, pubblicato oggi in Gazzetta ufficiale. «Il testo non soddisfa l’urgenza di mettere a disposizione di tutti gli operatori economici la minima disponibilità, necessaria a far fronte alle spese correnti, che devono essere onorate per non far saltare tutta la catena dei pagamenti. Senza liquidità, infatti, non si potranno pagare stipendi, affitti, fornitori, mettendo così in crisi famiglie e altre imprese. L’automatismo introdotto per la concessione della garanzia non assicura la concessione di credito neanche agli importi inferiori a 25mila euro, lasciando di fatto in mano alle banche la valutazione del merito, della durata e delle condizioni applicabili. Non è nemmeno sicuro che gli imprenditori possano ottenere credito aggiuntivo. Il decreto Liquidità, infatti, prevede che il debitore possa consentire alla banca di non aumentare l’esposizione ed essendo il primo in posizione di oggettiva debolezza potrebbe cedere alla richiesta della banca di sostituire posizioni in essere con crediti totalmente garantiti dallo Stato».
La situazione drammatica richiede misure veloci ed efficaci
CNA è profondamente delusa anche per la dimensione dell’intervento. «Lo stanziamento di 1.729 milioni di euro, destinato a incrementare la dotazione del Fondo di garanzia, potrà assicurare al massimo 20 miliardi di nuovi crediti, pari all’1% del fatturato di tutte le imprese che possono essere garantite dal Fondo stesso. Una soluzione destinata a seminare sconcerto e rabbia tra chi confidava veramente di poter avere mezzi finanziari sufficienti per non essere costretto a chiudere. In questo momento, cosi drammaticamente difficile, i provvedimenti hanno l’obbligo di essere veloci ed efficaci; serve un percorso rapidissimo per mettere a disposizione delle imprese nuovo credito, senza burocrazia, senza procedure valutative e a zero interessi, con 24 mesi di preammortamento e 10 anni per la restituzione. Invitiamo Governo e Parlamento a correggere immediatamente questo provvedimento, per mettere in condizioni artigiani, imprenditori, autonomi e professionisti di affrontare con un minimo di serenità il loro futuro».

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