Il Consiglio comunale di Cremona, con voto unanime, ha approvato ieri due convenzioni per lo sviluppo e l’attrattività del territorio e per creare poli di alta specializzazione, capaci di attirare competenze, talenti e giovani, grazie alla qualità dell’offerta formativa e al collegamento con i centri di ricerca. L’una è con l'Università degli Studi di Pavia, per il funzionamento del Dipartimento di Musicologia e Beni Culturali per il quinquennio 2020 - 2024 e prevede un importo annuo di 105mila euro; l’altra è con l'Università Cattolica del Sacro Cuore, per il funzionamento del nuovo Polo universitario di S. Monica con durata decennale (2020 – 2029), con possibilità di proroga di ulteriori cinque anni, per un importo di 100mila euro l’anno. Con l’Università Cattolica ci sarà poi un’ulteriore convenzione pluriennale su progetti mirati. Da segnalare che questi due atti si aggiungono alla convenzione con il Politecnico, approvata l’anno scorso, della durata di dieci anni.
Mettere in relazione i centri di ricerca con le eccellenze economiche
«La presenza dei poli territoriali di quattro università è da sostenere e da valorizzare, perché non si tratta di un fatto scontato», dichiara l’assessore comunale all’Istruzione, Maura Ruggeri. «L’indicazione che viene dal Masterplan 3C, documento strategico che abbiamo condiviso come territorio, è di raggiungere e mantenere livelli di forte distinzione e specializzazione e di qualificare le competenze chiave su cui si fonda il nostro modello di sviluppo». Aggiunge l'assessore: «Tra le sei competenze chiave per il nostro posizionamento strategico indicate dal Masterplan 3C troviamo la musica e la filiera agroalimentare. Specializzazioni che sicuramente giustificano la presenza di una filiera di alta formazione e di ricerca a esse collegate come fattori di sviluppo. Per questo motivo le nostre azioni di sistema sono state finalizzate a mettere in relazione i centri di sapere e di ricerca presenti con le eccellenze che caratterizzano la nostra economia, con un duplice scopo: fornire servizi alle imprese che vogliono fare innovazione di prodotto e di processo e creare poli di alta specializzazione che possono attrarre giovani, competenze e risorse».
Le università come occasione di partnership con altri soggetti
«La presenza universitaria», prosegue l’assessore Ruggeri, «è un'occasione anche per costruire partnership di importanti progetti, che possano coinvolgere altri soggetti pubblici e privati e porre le basi per successivi sviluppi. Così è stato per il Distretto culturale della liuteria, con l’Università di Pavia e il Politecnico; per Food Lab, con l’Università Cattolica, che ha fatto in un certo senso da volano per il progetto del nuovo Campus di S. Monica, che troverà realizzazione già dal prossimo anno accademico grazie al mecenatismo del cavalier Arvedi. Quello che chiediamo è che le università, a loro volta, si impegnino nella permanenza per l'intera durata della convenzione; che sviluppino l’offerta formativa, così come la ricerca a servizio delle imprese del territorio e che rafforzino i collegamenti internazionali. Si tratta di un grande investimento sui giovani e sul futuro».

LA TUA COPIA
GRATUITA
SULL’ECONOMIA DEL TERRITORIO