Secondo Confindustria, l’autonomia regionale differenziata, al centro del dibattito politico di questi giorni, può rappresentare un fattore di efficienza e competitività per i territori interessati e per l’intero Paese, nel rispetto dell’unità nazionale. «Dal punto di vista delle imprese», dichiara il presidente nazionale, Vincenzo Boccia, «potrebbe contribuire a migliorare le condizioni, se agirà su questioni come la semplificazione dei procedimenti e l'efficienza dell'amministrazione, assicurando però allo Stato la regia su materie fondamentali per l'economia nazionale, quali l’energia e le infrastrutture strategiche».
Efficienza e solidarietà tra i punti fermi dell'intesa tra Stato e Regioni
Sul piano delle risorse, Confindustria ritiene che il trasferimento delle funzioni debba implicare i seguenti punti fermi: l’efficienza, attraverso l'adozione dei fabbisogni standard per tutte le Regioni; la solidarietà, mediante la conferma dei meccanismi di perequazione tra le diverse aree del Paese; l’equità, con un meccanismo di premialità per i territori che avranno conseguito risparmi di spesa rispetto al fabbisogno finanziato e, viceversa, di responsabilizzazione verso chi avrà ecceduto tali limiti. Inoltre, il processo di approvazione delle intese tra Stato e Regioni dovrà essere trasparente e partecipato, valorizzando il ruolo del Parlamento, il luogo naturale del dibattito e del bilanciamento tra i diversi interessi in gioco.

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