«A quasi due anni dall’abrogazione del regime di esclusiva in favore di Poste Italiane, nei servizi di notifica degli atti giudiziari e delle violazioni al Codice della strada, la liberalizzazione del mercato della comunicazione a mezzo posta in realtà è rimasta sulla carta. Si è fatta drammatica, nel frattempo, la situazione delle imprese private, che operano fattivamente nel mercato dei servizi postali, della distribuzione e del recapito "parcel". Alla luce del grave ritardo accumulato nel processo di liberalizzazione, sono necessarie soluzioni condivise, in vista della effettiva apertura del mercato». Lo si legge in una lettera inviata dal presidente nazionale di CNA, Daniele Vaccarino, ai ministri competenti Luigi Di Maio e Alfonso Bonafede.
Ad oggi i corsi di formazione non sono ancora partiti
CNA, attraverso CNA-Agenzie di recapito, associa e rappresenta la quasi totalità delle imprese private del comparto. Questi soggetti hanno già soddisfatto i requisiti previsti dal regolamento dell’Agcom e conseguito la Licenza individuale speciale, ma inutilmente. Le linee guida elaborate dal ministero della Giustizia, infatti, impongono alle imprese corsi di formazione ad oggi non ancora partiti. Una situazione, continua Vaccarino: «Che finisce con il consolidare inevitabilmente posizioni dominanti, in perfetta antitesi con le finalità della legge annuale sulla concorrenza».
Preoccupazione per la tenuta dei livelli occupazionali
Di conseguenza, CNA è decisamente preoccupata per la tenuta dei livelli occupazionali e, più in generale, per la permanenza stessa delle imprese su un mercato in grande sofferenza. Intanto, sottolinea sempre CNA: «Sono già stati pubblicati diversi bandi di gara cui le imprese private non hanno potuto partecipare perché, pur possedendo la licenza, non hanno ottemperato agli obblighi di formazione. Una jattura per gli operatori postali e anche per le stazioni appaltanti, che hanno dovuto rinunciare a offerte più competitive».

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