A giugno 2019, l’Istat ha rilevato un significativo aumento congiunturale per l’export con i paesi extra Ue (+3,9%), e un lieve calo per l’import (-0,5%). Questo incremento interessa in misura più rilevante i beni di consumo durevoli (+7,2%) e i beni strumentali (+5,7%). L’energia registra invece una diminuzione (-1,7%). Dal lato delle importazioni, la contrazione congiunturale è più intensa per i beni di consumo non durevoli (-3,0%) e i beni di consumo durevoli (-2,4%).
Nonostante la diminuzione tendenziale il saldo commerciale aumenta
Per quanto riguarda invece la rilevazione tendenziale, nello scorso mese di giugno le esportazioni sono risultate in diminuzione (-2,2%), rispetto allo stesso mese del 2018, con una flessione marcata per l’energia (-29,9%) e i beni strumentali (-12,9%); i beni di consumo non durevoli sono al contrario in forte aumento (+19,2%). Analogamente alle esportazioni, anche le importazioni registrano una diminuzione tendenziale (-4,6%), determinata dall’energia (-9,4%) e dai beni intermedi (-7,1%); in aumento i beni strumentali (+2,7%). Il saldo commerciale, a giugno 2019, è tuttavia in crescita, stimato a +3.844 milioni di euro, in aumento rispetto ai +3.551 milioni di giugno 2018.
Scambi commerciali in crescita con Usa e Sud-Est Asiatico
Sempre su base annua, l’export è risultato in forte diminuzione in particolare verso la Svizzera e i Paesi Opec (-13,5% in entrambi i casi), Turchia (-11,7%) e Cina (-4,6%); in aumento le vendite di beni verso il Giappone (+27,9%), i Paesi del Sud-Est Asiatico (+5,4%) e gli Stati Uniti (+3,8%). Quanto agli acquisti, si sono registrati decrementi tendenziali molto più ampi della media delle importazioni dai Paesi extra Ue dall’India (-27,8%), dalla Svizzera (-17,8%) e dai Paesi Opec (-15,4%); in aumento, invece, dai Paesi del Sud-Est Asiatico (+9,9%) e dagli Stati Uniti (+7,1%).

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