La caduta della produzione industriale italiana in dicembre (-1,1%) è stata quasi interamente annullata dal recupero di gennaio (+1%). La dinamica, rilevata dal Centro Studi di Confindustria, conferma il persistere di un contesto economico estremamente debole, ma vi sono alcuni segnali che lasciano intravedere un miglioramento nei mesi invernali. In particolare il sostegno verrebbe soprattutto dalla componente interna della domanda, specie dai consumi. A dicembre, la possibile chiusura per "ponte" il giorno 27 spiegherebbe una parte della caduta della produzione nel mese, mentre in gennaio il rimbalzo è in parte dovuto a una ricostituzione delle scorte, in vista di una domanda che è attesa in miglioramento. Le indagini qualitative condotte presso gli imprenditori manifatturieri mostrano in gennaio valutazioni più favorevoli: l’indice di fiducia è salito a 99,9 (il massimo da agosto) da 99,3, grazie a migliori prospettive sugli ordini, sull’andamento dell’economia italiana e sulla produzione.
Il trimestre in corso è partito con il segno più
Per il secondo mese consecutivo è aumentata anche la fiducia dei consumatori (indice a 111,8 da 110,8): in particolare sono migliorati gli indicatori legati alle decisioni di spesa e ciò segnala una possibile tenuta dei consumi anche a inizio 2020. Gli investimenti, invece, sono attesi ancora deboli soprattutto per l’incertezza sul fronte estero. Nonostante il rimbalzo di gennaio, nella media degli ultimi due mesi l’attività è rimasta comunque sostanzialmente stabile. Il contributo dell’industria alla dinamica del Pil nel quarto trimestre è atteso ancora negativo, come nei due precedenti e questa diminuzione, più marcata rispetto a quella rilevata nei mesi estivi (-0,6%), pone dei rischi al ribasso sull’andamento del Pil a fine 2019, rispetto alla stagnazione precedentemente prevista. Il trimestre in corso, invece, parte con un + 0,3% e, stando agli indicatori anticipatori, potrebbe registrare il primo incremento trimestrale dall’inizio del 2019.

LA TUA COPIA
GRATUITA
SULL’ECONOMIA DEL TERRITORIO