L’Indice destagionalizzato PMI Ihs Markit del settore manifatturiero italiano ha registrato a dicembre 52.8, in salita da 51.5 di novembre, e ha segnalato un moderato miglioramento dello stato di salute del settore. Il fattore principale è stata la settima ripresa mensile consecutiva della produzione, per via della migliore domanda in alcuni settori. Inoltre, è stato riportato un nuovo aumento del flusso di nuovi ordini, anche se il tasso di espansione è apparso in genere marginale. Infine, l’allentamento delle restrizioni anti Covid nei mercati chiave ha causato un aumento della domanda estera. Di conseguenza, dopo il leggero declino di novembre, le esportazioni sono aumentate notevolmente.
Il rallentamento nei tempi di consegna ha aumentato i costi
A causa della maggiore esigenza produttiva, per il quarto mese consecutivo le aziende hanno assunto personale. Il tasso di creazione occupazionale è stato il più veloce in quasi due anni e mezzo. Le misure restrittive anti Covid sono state nel frattempo collegate all’ulteriore deterioramento dei tempi medi di consegna dei fornitori e a dicembre è stato riportato l’allungamento delle consegne maggiore da maggio. Di conseguenza, i costi medi di dicembre sono di nuovo aumentati. Il tasso di inflazione è stato il maggiore da luglio 2018.
Si prevede una maggiore attività per il nuovo anno
In risposta ai maggiori costi, per il secondo mese consecutivo sono aumentati i prezzi medi di fabbrica. Il tasso di aumento è accelerato al livello maggiore in due anni ma è rimasto modesto. Guardando al futuro, a dicembre le aziende campione sono rimaste ottimiste, prevedendo una maggiore attività per i prossimi dodici mesi. Il livello di ottimismo, infatti, è aumentato al livello maggiore in tre mesi, ed è stato attribuito dalle aziende alle notizie positive sul vaccino, alle maggiori vendite e alla speranza di una forte ripresa economica.

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