L’istruzione secondaria superiore a orientamento professionalizzante (vocational) è finalizzata a trasmettere conoscenze teoriche e a sviluppare abilità pratiche tali da forgiare un diplomato in uscita con competenze specifiche e quindi con sbocchi professionali ben identificabili. In occasione della “European Vocational Skills Week” (9 - 13 novembre), Eurostat ha pubblicato una mappatura della diffusione del vocational nelle regioni europee: la quota più alta 76% si registra nella regione di Severozápad (Rep. Ceca), superiore più di quattro volte rispetto a Cipro, la cui quota è la più bassa (17%).
Spicca la posizione di Veneto, Marche ed Emilia Romagna
Partendo dai dati regionali, il Centro studi di Confindustria ha investigato il legame tra intensità del vocational e la vocazione manifatturiera del territorio. Le evidenze empiriche mostrano che le regioni europee a più alta specializzazione manifatturiera mostrano al contempo un’elevata quota di studenti iscritti all’istruzione professionalizzante. In Italia spicca la posizione di Veneto, Marche, Emilia Romagna, Friuli e Piemonte, per l’elevato valore sia della intensità manifatturiera sia del vocational. La stessa analisi, replicata sulle province italiane, conferma l’esistenza di questo tipo di legame, per cui la scelta del percorso di studio appare piuttosto allineata con la vocazione produttiva dei territori, con Vicenza, Belluno e Treviso nel quadrante alto.
La priorità è partire dal rafforzamento del sistema Its
I dati distinti per genere ci dicono che l’intensità del vocational può essere accresciuta cercando di colmare il differenziale tra donne (41%) e uomini (65%), amplificati da retaggi culturali che vincolano le scelte femminili verso percorsi di studio generalisti, anche per i pregiudizi sulla qualità degli istituti tecnici e professionali. La carenza di profili tecnici, che frena la crescita industriale dell’Italia, può essere affrontata su tre piani distinti rispetto ai livelli di istruzione, ma tra loro collegati: orientamento, alternanza scuola-lavoro e filiera terziaria professionalizzante. È prioritario dare una prospettiva agli attuali canali, costruendo un sistema effettivo che in Italia è ancora a uno stadio embrionale, partendo dal rafforzamento del sistema Its (istituti tecnici superiori).

LA TUA COPIA
GRATUITA
SULL’ECONOMIA DEL TERRITORIO